Bruxismo: sintomi, cause, rimedi e come intervenire

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Bruxismo: sintomi, cause, rimedi e come intervenire

Cosa significa bruxismo?

Il bruxismo è un disturbo caratterizzato dal digrignare o serrare i denti in modo involontario, spesso durante il sonno, ma può avvenire anche di giorno. Può essere causato da stress, ansia, problemi di occlusione dentale o disturbi del sonno.

Il bruxismo può portare a usura dei denti, dolore alla mandibola, mal di testa e disturbi del sonno. In alcuni casi, le persone non si accorgono di soffrirne finché non compaiono i sintomi. Il trattamento può includere l’uso di bite notturni, tecniche di rilassamento o terapie per correggere eventuali disallineamenti dentali.

Rispondiamo ai dubbi più frequenti sul bruxismo, per imparare a riconoscere i sintomi, capire quali potrebbero essere le cause e i rimedi che si possono adottare e riconoscere quando rivolgersi al dentista.

Dentista Padova Massimo Pasqualotto

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Che cos’è il bruxismo

Definizione e tipologie

Il bruxismo è un’attività muscolare involontaria e non funzionale dei muscoli masticatori, caratterizzata da digrignamento, serramento o sfregamento dei denti. Può avvenire durante il sonno (bruxismo notturno) o mentre si è svegli (bruxismo diurno). Non è considerato una malattia, ma un comportamento parafunzionale che può causare danni dentali, muscolari e articolari.

Tipologie di bruxismo:

  • Bruxismo del sonno (notturno): avviene inconsciamente durante il sonno. È spesso associato a micro-risvegli e può essere legato a disturbi del sonno, stress o ansia.
  • Bruxismo da veglia (diurno): si manifesta durante il giorno, spesso sotto forma di serramento dei denti. È generalmente correlato a situazioni di stress, concentrazione o abitudini comportamentali.

Comportamenti nel bruxismo

Nel bruxismo esistono due comportamenti principali: serramento statico e digrignamento dinamico.

Ecco le differenze:

Nel serramento statico (clenching) il movimento è assente o minimo, i denti vengono stretti con forza, ma senza movimento laterale. Viene esercitata una forza prolungata e statica, di solito è più comune durante il giorno, spesso in situazioni di stress o concentrazione. Le conseguenze sono dolore ai muscoli facciali, affaticamento mandibolare, mal di testa, tensione cervicale.

Nel digrignamento (grinding), invece, il movimento è presente, i denti vengono sfregati tra loro con movimenti laterali o avanti-indietro. Viene esercitata una tipologia di forza dinamica e ripetuta prevalentemente durante il sonno. Come conseguenze si possono avere usura dello smalto dentale, fratture dentarie, rumori notturni (spesso segnalati da chi dorme vicino), problemi articolari (ATM).

Entrambi rientrano nel bruxismo e possono avere effetti negativi sulla salute orale e muscolare.

A questo proposito è utile chiarire la differenza tra comportamenti funzionali e parafunzionali. La parafunzione riguarda attività anomale o non necessarie di denti, muscoli, articolazioni e tessuti della bocca, che non hanno uno scopo funzionale e possono causare danni a lungo termine.

I comportamenti funzionali sono azioni normali e utili, legate alla vita quotidiana come masticare, deglutire, parlare, sbadigliare. Queste azioni servono per nutrirsi, comunicare e mantenere l’equilibrio della bocca e dei muscoli.

I comportamenti parafunzionali, invece, sono azioni involontarie, ripetitive o compulsive, non necessarie e spesso dannose come ad esempio bruxismo, mordicchiare unghie, penne o labbra, spingere la lingua contro i denti, mordersi le guance, succhiarsi il dito (soprattutto nei bambini). Queste azioni possono avere degli effetti negativi: possono causare usura dentale, dolori muscolari, problemi all’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e alterazioni dell’occlusione.

Riconoscere e correggere i comportamenti parafunzionali è importante per prevenire problemi orali e posturali.

 

 

Epidemiologia e incidenza

Il bruxismo è relativamente comune, con incidenza variabile a seconda dell’età e del tipo. Ha un decorso spesso benigno, ma può diventare cronico o problematico se trascurato. Il riconoscimento precoce e il trattamento mirato sono fondamentali per prevenirne le complicazioni.

Il bruxismo del sonno (notturno) colpisce circa il 13% della popolazione adulta, mentre quello da veglia (diurno) è presente nel 20-30% degli adulti. Nei bambini è molto più frequente, con una prevalenza stimata tra 14% e 38%, ma tende a ridursi con l’età. Negli anziani invece è meno comune, con percentuali che scendono sotto il 5%.

Il bruxismo tende a colpire in egual misura sia gli uomini che le donne, anche se si denota una lieve prevalenza femminile di manifestazione del fenomeno.

Tendenzialmente il bruxismo svanisce con l’avanzare dell’età e non è una condizione cronica. Ma in presenza di alcuni fattori, come ansia, stress, disturbi del sonno, il problema potrebbe persistere o addirittura aggravarsi.

 

Sintomi e segni del bruxismo

Cosa può percepire il paziente

Nella fase iniziale si può faticare a riconoscere i sintomi del bruxismo e non sempre è facile riconoscerlo in autonomia. Ma ci sono alcuni segnali che possono portare a sospettare di digrignare i denti:

  • Dolore/rigidità muscolare al risveglio (mascella, guance)
  • Mal di testa, cefalee muscolo tensivi, dolore cervicale
  • Dolore all’orecchio, sensazione di orecchio tappato, click articolare
  • Difficoltà ad aprire la bocca, rigidità articolare
  • Sensibilità dentale, usura dello smalto, denti più corti o scheggiati

Segni clinici osservabili dal dentista

Dopo una prima autoanalisi è sempre bene rivolgersi al proprio dentista di fiducia per una diagnosi precisa e accurata. Il dentista potrebbe osservare altri segni clinici, come:

  • Usura, smalto consumato, dentina esposta
  • Linea alba sulla mucosa, impressioni linguali, morso di margine guance
  • Ipertrofia dei muscoli masseteri, dolore alla palpazione
  • Rumori articolari (click, scrosci) all’ATM

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Cause del bruxismo

Approccio multifattoriale

Il bruxismo è oggi considerato il risultato di una complessa interazione tra fattori centrali (neurologici e psicologici) e locali (orali e comportamentali). Il modello moderno supera la vecchia idea che attribuiva il disturbo esclusivamente a problemi occlusali, come la “malocclusione”.

Il bruxismo non ha una sola causa, ma nasce dall’interazione dinamica tra meccanismi centrali (cervello, sistema nervoso, psiche) e fattori periferici (occlusione, abitudini orali).

Fattori neurologici e neurochimici

Il sistema dopaminergico, che regola il controllo motorio e la motivazione, è implicato nel bruxismo. Disfunzioni nei circuiti dopaminergici possono alterare la regolazione del tono muscolare mandibolare.

Il microarousal (brevi risvegli inconsci durante il sonno) è spesso associato all’attività bruxistica. C’è infatti una relazione con i disturbi del sonno, in particolare con l’apnea ostruttiva del sonno (OSAS), che può provocare attivazioni neuromuscolari involontarie.

Fattori psicologici e psicosociali

Lo stress, l’ansia e l’iperattivazione emotiva sono tra i principali fattori scatenanti.

Alcuni tratti di personalità (es. perfezionismo, ipercontrollo, aggressività trattenuta) sono stati correlati con una maggiore incidenza di bruxismo.

La pressione sociale, lo stile di vita frenetico e la scarsa gestione emotiva aumentano la vulnerabilità.

Fattori locali e orali

Sebbene meno centrali rispetto al passato, malocclusioni dentarie, contatti occlusali anomali, o posture mandibolari scorrette possono contribuire al mantenimento del bruxismo.

Deglutizione atipica, alterazioni funzionali del sistema stomatognatico, e parafunzioni orali (mordersi le guance, le labbra, penne, ecc.) sono considerati fattori predisponenti.

Fattori comportamentali e farmacologici

Il fumo, l’abuso di caffeina o alcol, e l’uso di sostanze stimolanti possono aumentare l’attività muscolare involontaria.

Alcuni farmaci psicotropi, soprattutto antidepressivi SSRI (es. fluoxetina, paroxetina), sono stati associati all’insorgenza o all’aggravamento del bruxismo.

 

bruxismo

 

Conseguenze del bruxismo

Il bruxismo può avere ripercussioni significative su vari aspetti della salute orale e generale, soprattutto se persistente nel tempo. Le conseguenze possono variare di intensità a seconda della frequenza e della forza del serramento o digrignamento.

Effetti sui denti

  • Usura dentale: abrasione dello smalto, esposizione della dentina, denti più sensibili.
  • Fratture dentarie: microfratture o rottura di cuspidi, specialmente nei molari.
  • Scheggiature e incrinature: frequenti nei denti anteriori.
  • Recessioni gengivali: causate da sollecitazioni anomale.
  • Danni a restauri: usura o frattura di otturazioni, corone, faccette o impianti.

Effetti articolari e muscolari

  • Disturbi temporo-mandibolari (DTM): dolori, click o scrosci articolari, difficoltà nei movimenti mandibolari.
  • Dolori muscolari: mialgia dei muscoli masticatori (massetere, temporale, pterigoidei), dolore irradiato al collo e alle spalle.
  • Affaticamento mandibolare: sensazione di pesantezza o tensione al risveglio.
  • Limitazione funzionale: difficoltà ad aprire completamente la bocca o a masticare cibi duri.

Impatto sul benessere generale e sul sonno

  • Disturbi del sonno: frequenti micro-risvegli, sonno non ristoratore.
  • Cefalee mattutine: specialmente nelle regioni temporali.
  • Irritabilità, affaticamento e calo di concentrazione: dovuti alla qualità del sonno compromessa.
  • Ansia e peggioramento dello stress: in un circolo vizioso con il bruxismo stesso.
  • In casi gravi: riduzione della qualità della vita legata al dolore cronico e alla frustrazione per la difficoltà a risolvere il problema.

 

Diagnosi del bruxismo

Il primo passo per diagnosticare il bruxismo è effettuare una visita odontoiatrica. Il dentista può riconoscere i segni tipici ad una prima valutazione visiva e con successive verifiche, anche attraverso strumenti diagnostici.

Anamnesi e questionari

In un primo momento viene effettuata un’anamnesi generale con domande cliniche poste al paziente in cui il dentista indaga con il paziente su dolore, rumori notturni e consapevolezza della presenza della problematica.

Esame clinico intraorale ed extraorale

Dopo una prima analisi generale, il dentista verifica la presenza di alcuni elementi significativi. Viene eseguita una valutazione sull’usura o fratture dei denti, palpazione muscolare e mobilità mandibolare. Vengono anche analizzati eventuali rumori articolari durante l’apertura o chiusura della bocca.

Strumenti diagnostici complementari

Dopo questi esami, è possibile che vengano richiesti ulteriori esami diagnostici di approfondimento come ad esempio un’elettromiografia di superficie oppure una polisonnografia nel caso di bruxismo notturno, utile per monitorare i movimenti mandibolari e i livelli di ossigenazione durante il sonno. Potrebbero anche essere richieste radiografie, lastra ortopantomografica oppure una TAC CBCT se necessarie.

 

 

Rimedi e trattamenti per il bruxismo

Per limitare i danni causati dal bruxismo, è importante intervenire tempestivamente. Il rimedio principale che un dentista può proporre ai pazienti affetti da bruxismo è il bite.

Bite e dispositivi occlusali

Il bite è un dispositivo odontoiatrico, solitamente in resina trasparente, che aiuta a rilassare i muscoli coinvolti nel digrignamento dei denti. Quindi, non solo si interpone tra le superfici masticatorie ostacolando l’usura dei denti, ma favorisce anche il corretto allineamento tra le due arcate dentarie, fungendo da guida per l’occlusione.

Il bite viene realizzato su misura per il paziente mediante una rilevazione dell’impronta dentaria. Insieme al proprio dentista vengono stabilite le caratteristiche che il dispositivo deve avere per risultare il più confortevole possibile e per eseguire al meglio la funzione necessaria.

Il bite potrebbe comportare qualche limite dovuta alla “scomodità” iniziale, nella fase di adattamento in cui potrebbe irritare le gengive o limitare i movimenti della bocca. Questa fase è però temporanea e il bite non dovrebbe più dare alcun fastidio.

Affinché il bite svolga al meglio la sua funzione, è importante effettuare una quotidiana pulizia del dispositivo e una frequente disinfezione. Inoltre è consigliabile recarsi dal proprio dentista di fiducia regolarmente per un controllo periodico.

Terapie muscolari, fisiche, posturali

Ci sono alcune terapie che si possono affiancare all’utilizzo del bite notturno per aiutare a ridurre i sintomi, a migliorare la funzione muscolare e a diminuire il dolore causato dal bruxismo. Tra queste troviamo delle tecniche di rilassamento miofasciale, delle terapie muscolari come la massoterapia sui muscoli masticatori, lo stretching muscolare del collo, della mandibola e delle spalle. La fisioterapia specifica per le disfunzioni temporo-mandibolari può essere molto utile per controllare i movimenti mandibolari e correggere la postura.

Approcci farmacologici e alternative

Il bruxismo può essere trattato con un trattamento farmacologico, ma più spesso viene affiancato da alternative più conservative. Questo perché il bruxismo è multifattoriale, cioè causato da fattori di natura psicogena, neurologica, muscolare, posturale. Nei casi di bruxismo cronico può essere necessario il trattamento con farmaci specifici come miorilassanti, nei casi acuti, uso di botox nei masseteri oppure con integratori e rimedi naturali (come ad esempio il magnesio) come supporto alla terapia tradizionale.

Interventi correttivi/occlusali

Solo in casi specifici e sotto consiglio di un dentista professionista, per curare il bruxismo si possono utilizzare degli interventi correttivi occlusali al fine di migliorare la masticazione e ridurre lo stress muscolare e articolare.

Per correggere la malocclusione è consigliabile un approccio ortodontico per ridurre o eliminare i fattori che contribuiscono alla manifestazione del bruxismo. In altri casi specifici si possono adottare delle limature o delle ricostruzioni dei denti per riallineare le arcate e permettere una corretta occlusione.

Modifiche dello stile di vita e rimedi complementari

Apportare alcune modifiche alle abitudini quotidiane può aiutare a contrastare il bruxismo. Tra queste troviamo:

  • Riduzione di caffeina, alcol, fumo
  • Igiene del sonno (routine, ambiente, sonno regolare)
  • Gestione dello stress: tecniche di rilassamento, mindfulness, psicoterapia
  • Abitudini utili per disinnescare il serramento durante il giorno

 

Bruxismo nei bambini

Caratteristiche e peculiarità

Il bruxismo è un atto che colpisce circa il 20% dei bambini, in frequenza maggiore tra i 4 e i 10 anni. La nota positiva è che con il tempo tende a regredire spontaneamente in adolescenza, ma ci sono alcuni casi più gravi in cui può persistere o addirittura evolvere. Sia negli adulti che nei bambini, il bruxismo comporta le stesse problematiche. L’approccio risolutivo è sempre di natura conservativa nei bambini, proprio perché il digrignamento è destinato a scomparire con l’età e quasi mai viene consigliato l’utilizzo del bite.

Sintomi e rischi nel bambino

I principali sintomi che si verificano nei bambini a causa del bruxismo sono:

  • Usura dentale
  • Fastidi muscolari
  • Impatto nella crescita dei denti definitivi

Trattamento nei bambini

Solitamente per gestire il bruxismo nei bambini non viene utilizzato alcun trattamento. Viene generalmente monitorato da parte dei genitori attraverso l’osservazione e possono essere adottate delle tecniche di rilassamento. In casi molto rari, ma più gravi, può essere indicato l’utilizzo di un bite pediatrico sotto consiglio dell’ortodontista e del pediatra.

 

 

Domande frequenti (FAQ) e chiarimenti

Il bruxismo ha sempre conseguenze?

Non sempre il bruxismo ha conseguenze gravi, ma è importante intervenire tempestivamente per non causare problematiche ai denti e alle articolazioni della bocca.

Si può guarire completamente dal bruxismo?

Si può guarire dal bruxismo seguendo la giusta terapia concordata con il proprio dentista di fiducia.

Quando è necessario un bite?

Il bite risulta necessario dopo aver consultato il proprio dentista di fiducia e a seguito della comprovata presenza di segnali che indicano un serramento eccessivo e la conseguente usura dei denti.

Il bite può peggiorare l’occlusione?

In un primo momento, il bite potrebbe causare un peggioramento dell’occlusione ma è una situazione momentanea e transitoria destinata a migliorare in un paio di utilizzi.

Come si fa a capire se si ha bruxismo da solo?

Ci sono alcuni segnali che possono indicare la presenza di bruxismo, anche se non sempre è facile riconoscerli o accorgersi della loro presenza. Alcuni tra questi possono essere indolenzimento o irrigidimento mandibolare e mascellare al risveglio, dolore al collo e alle cervicali, sensazione di tensione alla bocca.

Quanto dura un bite?

Un bite, se ben curato con una buona igiene quotidiana e regolari controlli dal dentista, può durare dai 2 ai 5 anni, a volte anche di più.

Il bruxismo può causare mal di testa e dolore al collo?

Si, il bruxismo può causare mal di testa, soprattutto nella zona delle tempie, e dolore al collo. Questi sono i sintomi più comuni e più facilmente riconoscibili tra i pazienti che soffrono di bruxismo.

Quando rivolgersi a uno specialista?

Quando si notano i primi sintomi di bruxismo è importante rivolgersi al proprio dentista di fiducia o ad uno specialista gnatologo.

 

Dentista per bruxismo a Padova

Nello Studio Dentistico Pasqualotto di Padova ci occupiamo della diagnosi e del trattamento del bruxismo, una condizione che può causare dolori muscolari, usura dei denti e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

Cosa offriamo:

  • Diagnosi professionale – anamnesi accurata, esame clinico e utilizzo di strumentazioni specifiche per individuare le cause del problema.
  • Realizzazione di bite su misura – dispositivi personalizzati per proteggere i denti e rilassare la muscolatura.
  • Follow-up e regolazioni periodiche – controlli regolari per ottimizzare l’efficacia del trattamento.
  • Approccio integrato – valutazione di tutti i fattori coinvolti (muscoli, postura, stress) per un risultato completo e duraturo.

 

Contattaci per una visita dentistica, una visita gnatologica o una valutazione per il bruxismo.

Dentista Padova Massimo Pasqualotto

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Conclusione

Il bruxismo è un disturbo spesso sottovalutato, ma può avere conseguenze significative sulla salute di denti, muscoli e articolazioni. Riconoscere tempestivamente i segnali (come dolori mandibolari, tensioni muscolari o usura dei denti) è il primo passo per intervenire in modo efficace.

Nel nostro Studio Dentistico Pasqualotto di Padova affrontiamo il bruxismo con un approccio mirato e personalizzato, dalla diagnosi accurata alla realizzazione di bite su misura, fino al monitoraggio nel tempo.

Non aspettare che il disturbo peggiori: prenota una visita gnatologica preventiva e scopri come proteggere il tuo sorriso e migliorare il tuo benessere quotidiano.

 

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Dott. Massimo Pasqualotto
massimopasq@hotmail.it

Odontoiatra e Specialista In Chirurgia Orale. Il Dott. Massimo Pasqualotto esercita nello studio dentistico di Padova.





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